Hanno preso il via a Napoli gli Stati generali dell’alta formazione nel Mezzogiorno promossi da Uil Scuola Rua. L’obiettivo, spiega il segretario generale Uil Rua Attilio Bombardieri, è “parlare dei problemi e delle criticità che ci sono nel mondo dell’università, della ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale. Proveremo a spiegare il mondo dell’università e della ricerca, cercando di far capire le criticità reali”. Attilio Bombardieri ha ricordato che “il Governo, come primo atto del suo mandato, ha stanziato delle risorse per aumentare del 30% gli stipendi dei ricercatori, nel tentativo, vano, di far rientrare i cervelli in fuga. Forse sarebbe stato utile che si occupasse più di far rimanere quelli che sono oggi in Italia, che sono eccellenze. Quando si parla di ricerca, ricordo che il contratto nazionale che la Uil per la prima volta storicamente non ha firmato, non è riuscito a portare a termine l’ordinamento dei ricercatori in Italia, quindi oggi noi ci troviamo di fronte ad un contratto farsa, che non rispetta la dignità dei lavoratori”. Sui ricercatori, ha sottolineato il segretario Uil Rua, “noi riteniamo che sia utile cominciare a discutere per rivedere un modello diverso anche sugli enti ricerca, che sono gestiti da otto, nove Ministeri vigilanti. Quando è spezzettato, il sistema della ricerca non può funzionare. Noi chiediamo con forza al governo di avere una cabina di regia da parte del Mur che si occupi di distribuire e reperire le risorse e faccia una normativa di settore che sia veramente applicabile”.
L’INTERVENTO DI PIERPAOLO BOMBARDIERI SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL NAZIONALE
“Si pensa spesso che il sindacato si occupi e si debba occupare solo degli aumenti contrattuali, ma la nostra organizzazione non è solo questo.
Al centro del nostro impegno, anche e principalmente, le diseguaglianze e quali strumenti usare per superarle ragionando di sviluppo e futuro ed a maggior ragione nel e per il Mezzogiorno.
Proprio per questo, ed anche per questo, noi saremo sempre in piazza per combattere un’autonomia differenziata sinonimo, invece, di accrescimento di quelle diseguaglianze.
Per noi la Ricerca è volano di crescita e sviluppo del nostro paese, così come il diritto allo studio, diritto da esercitare per scardinare quell’ascensore sociale bloccato da anni e freno per la ricerca e per il diritto allo studio.
Perché abbiamo il numero di laureati più bassi d’Europa? Il problema non sono i ragazzi ma gli Atenei che troppo spesso rispondono ad interessi diversi da quelli della crescita delle nostre giovani generazioni.
Abbiamo le tasse più alte d’Europa, abbiamo i numeri chiusi e oltre 100.000 giovani laureati che lasciano il nostro Paese. Quali risposte? Nessuna ed anziché dare risposte concrete forse ci si impegna all’assegnazione di cattedre, incarichi ed alla gestione del potere?
Come pensiamo di affrontare le grandi transizioni del nostro tempo? Come pensiamo di affrontare l’intelligenza artificiale? Perché non utilizziamo le risorse del nostro Paese? Perché non fare tesoro del CNR, delle nostre università, di tutti i nostri ricercatori invece di rivolgerci solo ad Enel ed Eni? Quando investiremo in innovazione e ricerca?
Quando lavoreremo per connettere gli enti di ricerca e le Università con piccole e medie aziende? E tutto questo precisando che per noi: la ricerca è pubblica e libera.”
SGAMBATI: “RIPARTIRE DAL MANIFATTURIERO, DALLE INNOVAZIONI E DALL’ECOCOMPATIBILITA’”
La ricerca, la formazione, il mondo della conoscenza possono diventare occasioni di sviluppo nel Mezzogiorno ma servono investimenti.
La grande difficoltà del Mezzogiorno è il lavoro che manca e allora si rafforzi il manifatturiero, si punti e si investa sulla ricerca, sul digitale, sulle innovazioni e sopratutto sulla eco compatibilità.
La Campania, il Sud partino da uno sviluppo sostenibile.”