Risorse finanziarie

 

Nella parte economica si dovrà tenere conto del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale” siglato dal Presidente Draghi e dalle OO.SS., salvaguardando l’elemento perequativo della retribuzione e l’anticipazione della Indennità di Vacanza Contrattuale che dovranno confluire nella retribuzione fondamentale senza intaccare l’incremento contrattuale previsto per il rinnovo dei contratti;

Necessario semplificare la costituzione e l’utilizzo dei Fondi delle risorse decentrate e d’Istituto e intervenire per evitare che il peso economico degli incrementi contrattuali siano a carico dei Fondi di finanziamento dei nostri Atenei, già in forte difficoltà. Prevedere che, così come avviene nel resto della PA, il costo contrattuale sia a carico del bilancio dello Stato.

Abbiamo ribadito la necessità del superamento dei vincoli del fondo del salario accessorio che rappresenta un punto fondamentale per consentire una fase contrattuale serena e proficua.

 

Contrattazione collettiva e partecipazione sindacale

 

Premesso che la riforma del Pubblico impiego, come indicato nel Patto succitato e come più volte sottolineato dal Ministro della Funzione Pubblica “dovrà muoversi su due direttive: investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese decine di migliaia di candidati».

È perseguendo questi propositi che il Ministero della Pubblica Amministrazione intende avviare una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e a centrare obiettivi ambiziosi.

Sulla base di quanto previsto nel Patto e in relazione alla volontà più volte espressa dal Ministro della Funzione Pubblica, è indispensabile superare il d.lgs. 75/2017 riportando alla contrattazione integrativa le materie relative all’organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario di lavoro. Inoltre, auspichiamo l’introduzione di relazioni sindacali a livello MUR, dove poter aprire un confronto concreto e continuo sui temi generali del settore.

 

Welfare contrattuale

 

Il contratto nazionale dovrà individuare modalità di incentivazione dell’istituto del welfare contrattuale, con particolare attenzione al sostegno alle famiglie e alle prestazioni sanitarie, all’istruzione e alla mobilità, senza dimenticare di estendere alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici le agevolazioni fiscali sul welfare contrattuale già previsti nel settore privato.

 

Rapporto di lavoro

 

Nel Contratto nazionale sarà necessario sancire il principio di non discriminazione nei confronti del personale a tempo determinato in tema di diritti, permessi e posizioni economiche. Inoltre, sarà indispensabile una regolamentazione dei contratti atipici.

 

Lavoro agile

 

Il contratto nazionale dovrà disciplinare, in ottica di innovazione digitale, di miglioramento dei servizi e in particolare per una maggiore conciliazione vita/lavoro, il lavoro agile all’interno del Comparto definendone regole certe ed omogenee.

Il lavoro agile, complementare e non alternativo al lavoro in presenza, dovrà essere uno strumento utile al superamento delle disuguaglianze di genere (occupazione femminile e sviluppo professionale) che rappresentano oggi un’emergenza sociale.

Sarà quindi necessario che il contratto nazionale e la contrattazione integrativa, possano disciplinare l’organizzazione del lavoro, i permessi, i diritti sindacali, le fasce di contattabilità, la formazione e il diritto alla disconnessione, ecc.

 

Ordinamenti professionali

 

È indispensabile che la contrattazione nazionale riveda gli attuali ordinamenti per tutti e tre i settori Ricerca, Università e Afam, in cui oggi si evidenziano i limiti di un sistema che ha generato in molti casi un sotto inquadramento del personale, inserendo immediatamente nel contratto nazionale risorse aggiuntive o prevedendo una sequenza contrattuale successiva al contratto con risorse ad hoc.

In particolare, nella Ricerca sia per la valorizzazione del personale ricercatore e tecnologo che per quello tecnico-amministrativo, si impone la necessità di un superamento degli attuali sia degli artt. 15 e 54 che dell’art. 90, con l’individuazione di meccanismi alternativi realmente praticabili ed esigibili.

Nell’Università la modifica dell’ordinamento dovrà riguardare l’abolizione della categoria B (ad esaurimento), la valorizzazione delle professionalità acquisite attraverso una semplificazione delle progressioni economiche e di carriera, la creazione di nuove aree e profili.

Va risolto il problema dei CEL e del Personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie trovando una soluzione definitiva all’interno del nuovo contratto.

Nell’Afam particolare attenzione dovrà essere posta sulla derubricazione e aggiornamento delle declaratorie della categoria EP, il titolo di studio di accesso per i coadiutori e la riqualificazione del personale attraverso nuovi inquadramenti.

 

Formazione

 

La formazione dovrà assumere un ruolo centrale nella vita lavorativa del personale dei nostri Enti. Il Contratto nazionale dovrà disciplinare in modo innovativo il diritto alla formazione, che dovrà essere generale ma anche specifica e mirata, per raggiungere il duplice obiettivo di migliorare le competenze specifiche e aumentare le conoscenze, con particolare attenzione alle competenze digitali ed informatiche.

 

AFAM

 

In particolare, nella sezione AFAM il Contratto nazionale dovrà codificare gli impegni della docenza nell’attività di ricerca e di didattica. Definire il profilo della docenza nel coordinamento e organizzazione nei progetti di ricerca oltre l’attuale impegno orario. Definire il rapporto tra docenza e libera-professione artistica con l’introduzione dell’opzione per il tempo definito. Disciplinare le figure tecniche introdotte dalla legge di bilancio 2021 (accompagnatori al pianoforte di clavicembalo, ecc.). Rivedere i permessi artistici reinserendo l’anno sabatico. Mobilità del personale dovrà tornare ad essere materia contrattuale.

 

Soddisfacenti le risposte della Ministra

 

Piena disponibilità alla riapertura dei tavoli tecnici avviati con il precedente Ministero (es. Policlinici, CEL, ecc.);

Impegno al reperimento di risorse aggiuntive per la valorizzazione del Personale attraverso la modifica degli Ordinamenti che oggi non rispondono più alle reali esigenze degli Atenei, degli EPR e dell’AFAM, in modo da poter, tra l’altro, sopperire ad evidenti situazioni di sotto inquadramento del Personale;

Riconoscimento delle specificità dei nostri settori, con la consapevolezza di dover giungere ad un sistema di interscambiabilità tra i settori e le varie professionalità presenti;

Impegno a convocare in tempi brevissimi un tavolo tecnico per il confronto sul PNRR;

Disponibilità ad investire risorse sulla Formazione che dovrà riguardare quantità e qualità, per aumentare le competenze del Personale dei nostri settori;

Saranno rivisti gli indicatori per la premialità riaprendo alle progressioni di carriera ed economiche;

Ha evidenziato come il Ministero stia lavorando sul Decreto semplificazione e sul Decreto reclutamento che dovrebbero uscire nel mese di maggio;

Ha assicurato il massimo impegno con MEF e Funzione Pubblica per il superamento dei vincoli dei Fondi del salario accessorio.

Sul tema Policlinici e CEL il Ministero ci invierà la documentazione predisposta sui Policlinici universitari e sta lavorando alla definizione di un testo sui CEL, frutto anche del confronto già avviato nei mesi scorsi.

La Segreteria Nazionale

 

 

 

 

 

 

 

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